Negli ultimi anni la richiesta dei trattamenti non invasivi per migliorare i segni dell’invecchiamento è cresciuta in modo esponenziale. Pochi possono permettersi di assentarsi dal lavoro o dalla vita sociale per più settimane. Ecco perché una metodica così innovativa come lifting non chirurgico con fili riassorbibili Aptos sta prendendo sempre più piede. All’inizio della sua introduzione sul mercato estetico questa metodica ha suscitato non poche perplessità sia da parte dei medici, sia da parte dei pazienti. Ma col tempo, con sempre maggior esperienza da parte degli operatori estetici e sempre maggior apprezzamento da parte dei pazienti, i fili Aptos hanno avuto una grande e meritata diffusione.


I fili Aptos potrebbero essere definiti i precursori di tutte le metodiche di threadlifting, cioè lifting non chirurgico con i fili di sospensione.
Nel lontano 1996 il famoso chirurgo russo Marlen Sulamanidze, nel tentativo di correggere le asimmetrie del volto dovute all’emiparesi del nervo facciale, inventa i fili di sospensione. Chiama la sua invenzione Aptos (da 2 parole: "anti" e "ptosis") per definire un nuovo mezzo di lotta contro la gravità. Inizialmente i fili Aptos sono realizzati in materiale permanente, non riassorbibile, ma nel 2008, seguendo le richieste del mercato dei trattamenti sempre meno invasivi, nasce la linea riassorbibile, realizzata in caprolattone e acido poli-L-lattico.
Caprolattone è un materiale lungamente conosciuto e utilizzato in chirurgia per suture riassorbibile, quindi è un prodotto sicuro e ben studiato.
Acido poli-L-lattico è un potente stimolante della produzione del collageno approvato dal FDA non solo per trattamenti di correzione della lipoatrofia HIV-indotta, ma dal 2008 anche per uso estetico nei pazienti sani. Fino ad oggi si usava in iniezioni (nome commerciale “Sculptra”), ed ora entra nella composizione dei fili riassorbibili Aptos conferendoli non solo una tangibile capacità liftante, ma anche una notevole azione biostimolante.
La metodica Aptos ha numerose certificazioni internazionali di qualità (15) ed è già utilizzata in 48 paesi del mondo. Sono stati effettuali oltre 1.500.000 trattamenti che decisamente confermano la sicurezza del prodotto.
Quindi, si tratta di fili al 100% biocompatibili, totalmente riassorbibili con una potente azione biostimolante. I fili si riassorbono completamente in 360 giorni, ma l’effetto del trattamento, grazie alla biostimolazione duratura, potrebbe durare oltre 2 anni.


I fili Aptos sono creati in copolimero di caprolattone e acido polilattico. Sono entrati sul mercato italiano per ultimi, nel 2012 (anche se in altri paesi del mondo, ormai oltre 50 in totale, esistevano già dal 2008).
La composizione di questi fili è innovativa. All'interno c'è acido polilattico, un potente stimolatore della produzione del collagene, è legato al caprolattone, un materiale anch’esso totalmente biocompatibile e riassorbibile, che funge da drug delivery system (autorizzato dal FDA proprio per questo), permettendo un rilascio molto graduale e costante delle microparticelle dell’acido polilattico per un lungo periodo di tempo, 360 gg.
Un discorso a parte meritano le ancore di cui sono forniti i fili: si tratta di microincisioni laser prodotti in modo da garantire la solidità del filo, ma nello stesso tempo creare un’ancora che si apre come un artiglio una volta inserito nel tessuto, agganciandosi in modo solido e duraturo. E visto che ogni filo ne ha svariate decine lungo tutta la lunghezza del filo è facile immaginare quanto sia forte l’effetto liftante che provocano.
E’ difficile parlare di un particolare tipo dei fili Aptos. Questo dipende dal fatto che non esiste una tipologia del filo, ne esistono 30! Oltretutto, si possono impiantare con 45 metodi differenti! Gli inventori hanno cercato di trovare una metodo per poter avere un approccio individuale per ogni paziente e per ogni problematica legata all’invecchiamento e al cedimento dei tessuti. Devo ammettere, non è un tipo di trattamento che vedi una volta e ti metti a praticarlo sui pazienti, qui si richiede un discreto periodo di apprendimento pratico. Tuttavia, nella mia esperienza, è l’unico a permettere un reale riposizionamento dei tessuti con un effetto liftante non solo tangibile, ma anche duraturo. A conferma di questo ci sono numerose pubblicazioni relative ad uso di questi fili nelle riviste più prestigiose del mondo.
Durata dell’effetto: a seconda del paziente fino a 2 anni.
Ecco alcuni esempi di vari tipi di fili Aptos che possiamo usare per lottare contro la gravità.

La prima linea è quella meno invasiva, più semplice da utilizzare, si chiama Aptos "Nano".
E’ composta da 2 tipi di fili differenti (lunghezza 7 cm, intrecciati o a spirale) che permettono piccole correzioni, discrete e delicate. Questa linea svolge la stessa funzione dei filler tradizionali (per esempio, acido ialuronico), ma ha più vantaggi in quanto si adatta meglio alle zone dinamiche (gli angoli della bocca, la zona tra le sopracciglia, la fronte) e ha una tangibile azione biostimolante.
La seconda, rivoluzionaria, linea Aptos si chiama "Excellence Visage" e "Excellence Body", studiata per creare un’impalcatura per tutto il volto ("Visage") oppure alcune zone del corpo ("Body"). I fili di sospensione "Excellence" sono ricoperti interamente di piccole incisioni laser multidirezionali che permettono una solida fissazione di ogni singolo frammento del filo nei tessuti. Vengono inseriti mediante delle piccole cannule atraumatiche. Le cannule penetrano nel tessuto attraverso un piccolo foro praticamente invisibile già dopo 24-48 ore. E’ un trattamento delicato, il più delle volte senza lividi, che garantisce un discreto effetto lifting, ma soprattutto una duratura e potente biostimolazione delle pelle grazie alle microdosi di acido poli-L-lattico rilasciato durante tutto il periodo di permanenza dei fili nel tessuto (1 anno).
La terza linea Aptos, definita chirurgica, è la linea "Light Lift". Sono dei fili che garantiscono un effetto lifting paragonabile a quello chirurgico, però senza invasività e senza cicatrici che caratterizzano il lifting chirurgico..

Esistono 3 tipi di fili "Light Lift":
1. "Thread 2G" è composto da un filo con le ancore bidirezionali fissato a 2 aghi incollati alla punta con una colla medica. Questo permette realizzare un unico foro d'entrata, senza creare le antiestetiche depressioni. E' un potente mezzo di rimodellamento della linea mandibolare, riesce a sollevare le guance cadute e ad aprire la piega naso-labiale. Il trattamento è veloce e poco traumatico.
2. "Needle 2G" è realizzato sempre con un filo con delle ancore bidirezionali, questa volta fissati a due aghi in posizione centrale (brevetto mondiale Aptos). Durante l'inserimento del filo (lungo tra l'altro 50 cm!) l'ago non viene mai estratto completamente e viene posizionato sempre allo stesso livello del tessuto sottocutaneo, percorrendo tutti i tragitti che ci servono per sollevare i tessuti ptosici (scesi giù) e fissarli in posizione desiderata. Questo è un metodo che si avvicina tantissimo alla chirurgia tradizionale per i risultati ottenibili, ma è privo dei pericoli della chirurgia e delle cicatrici. E' possibile rimodellare tutte le parti del volto, dalle guance cadenti alla regione mandibolare, dal modellamento del mento al riposizionamento dei tessuti del collo che si avvicina ai risultati del lifting cervicale chirurgico!
3. "Spring" è un filo che forse preferisco in assoluto in quanto riesce a corregere una zona del volto non accessibile nemmeno alla chirurgia: le pieghe della marionetta. Il kit contiene 4 aghi con fili posizionati sopra. Questi fili hanno una forma di spirale e possiedono memoria (tendono a tornare compatti quando sono allungati). L'elasticità della spirale (molla) permette di conservare la naturale espressività del sorriso e della mimica facciale mantenendo le pieghe in posizione sollevata, di fatto, eliminandole!

Ecco alcuni esempi di pazienti trattati, i risultati sono immediati!



Queste sono le informazioni base.
Per ulteriori informazioni potete contattarmi personalmente
Per chi desidera avere una stima preliminare sulla durata dei risultati ottenibili con i fili Aptos, può utilizzare questa applicazione che ho personalmente sviluppato. Pur non offrendo una previsione assoluta, lo strumento può essere utile per comprendere meglio come avviene il processo di valutazione della fattibilità e dell'efficacia del trattamento con fili. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete trovato utile questa idea!
Se ne parla ovunque: in televisione, sulle pagine dei giornali, dal parrucchiere… e ovviamente durante le visite dal dermatologo, chirurgo plastico e/o medico estetico.
L’argomento del lifting non chirurgico con fili riassorbibili sta gareggiando per la popolarità con quello di Boldrini e l’immigrazione.
Forse con le stesse perplessità e divergenze delle opinioni.
Personalmente applico fili riassorbili da 5 anni. I risultati di questa esperienza sono stati complessivamente positivi, soprattutto da quando uso i fili Aptos che si contraddistinguono per la durata e tangibilità dell’effetto.
Una cosa è certa: nella mia esperienza gli effetti negativi sono stati veramente minimi, poco duraturi, mai permanenti! E questo fatto mi rende serena quado propongo questo trattamento ai miei pazienti: prima di tutto non nuocere!
Quanto ai risultati, dipende molto non solo dai fili che si usano, ma anche dalle condizioni della pelle, dallo stile di vita del paziente, anche dall’età.
Oltre all’effetto liftante, mi piace ottenere miglioramento della qualità della pelle, renderla più spessa, più luminosa. I fili Aptos da questo punto di vista ci danno dei risultati incomparabili grazie alla presenza di un potente biostimolatore della produzione del collagene che viene rilasciato gradatamente per tutta la durata del filo all’interno della pelle (1 anno).
Vi dimostro solo alcuni esempi di quello che si può ottenere con questa metodica avanzata.




Quanto dura l’intervento per inserire i fili? Mi ci vogliono 15 minuti per completare il posizionamento dei fili nella pelle, però mi prendo sempre un’ora per poter definire i dettagli, per fare le foto, per praticare anestesia locale.