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    Dott.ssa Irina Poleva

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CURARE IL VISO ARROSSATO IN INVERNO

L'arrivo del freddo porta alla maggior secchezza cutanea, soprattutto del viso (la zona del corpo che rimane più esposta). Il freddo, il vento, l'inquinamento e gli sbalzi di temperatura possono alterare la barriera cutanea e portare ad arrossamento del volto.
Se questo arrossamento è limitato alle guance e la sua durata è relativa al tempo di esposizione agli agenti atmosferici, nulla di preoccupante. Esso diventa molto fastidioso quando persiste nel tempo e quando compaiono dei capillari visibili sulle guance, ma anche sul naso.
C'è una moltitudine di cause che portano alla formazione dei capillari sul viso: la predisposizione familiare, l'età, il tipo di pelle, etc. Alcune malattie cutanee (per esempio, la rosacea) esordiscono proprio con questa sintomatologia: arrossamento della pelle con gli sbalzi di temperatura, comparsa dei capillari visibili.
Questa condizione potrebbe essere imbarazzante e talvolta difficile da nascondere persino con il make-up .
Ci sono svariati termini con cui noi indichiamo la presenza dei capillari dilatati: teleangiectasie, spider nevus, etc. In tutti i casi il capillare diventa visibile in seguito alla dilatazione della sua parete che diventa debole e poco elastica. Col tempo i capillari alterati possono perdere totalmente la loro capacità di stringersi e rimangono dilatati sempre causando, appunto, il rossore della pelle. Oltrettutto, con gli anni la pelle diventa più sottile e quindi più trasparente e i capillari si vedono sempre di più. L'abuso dell'alcool e della caffeina, l'esposizione al freddo e al caldo estremo, l'uso degli scrub e di alcuni cosmetici possono contribuire al peggioramento della situazione.
Vediamo cosa possiamo fare a casa prima di consultare un dermatologo e procedere al trattamento laser.
•    pre prima cosa cerchiamo di eliminare i fattori scatenanti (se vai sul motorino d'inverno, usa il casco con la visiera protettiva, se pratichi sci, ciclismo usa il sottocasco in tessuto, meglio in seta o tessuti tecnologici)
•    per migliorare le prestazioni dei nostri capillari, cioè l'elasticità delle loro pareti, inseriamo nella dieta degli alimenti con proprietà capillaroprotettive (frutti di bosco, soprattutto mirtilli, agrumi, cavoli e broccoli). In alternativa, ci sono degli integratori alimentari con il concentrato di tali sostanze.
•    utilizziamo l'acqua tiepida, non bollente, per le procedure igieniche di rito (tipo doccia): aiuta a mantenere i capillari non dilatati.
•    idratiamo la pelle con le creme appropriate (diverse da quelle che usiamo d'estate). In particolare, la mattina applicchiamo le preparazioni più ricche (evitare quelli in gel, eccetto i casi particolari), per esempio con l'olio di jojoba e il burro di caritè con la protezione solare media. La sera si potrebbe applicare anche degli oli essenziali (per lenire la pelle e prevenire la perdità dell'acqua transdermica). Uno dei più indicati è quello di rosa damascena oppure quello di camomilla.
•    per minimizzare l'aspetto antiestetico possiamo sfruttare l'effetto del correttore verde: se è applicato sotto l'abituale fondotinta neutralizza il rossore dei capillari.
•    ATTENZIONE: gli UV danneggiano gravemente ed irreversibilmente la parete dei capillari. E' un messaggio per coloro che praticano i trifacciali d'inverno (i miei cari amici di palestra) per nascondere il rossore (un controsenso clamoroso!)

Se dopo aver seguito i miei consigli per mesi (sic!) non avete trovato alcun giovamento, possiamo sempre incontrarci per valutare altre opzioni ambulatoriali oppure procedere al trattamento laser o IPL che garantiscono miglioramenti tangibili e duraturi.