Trattamento dell'acne: ci sono novità?
L’acne è una malattia molto diffusa. Colpisce sicuramente di più la fascia degli adolescenti, ma non pochi adulti soffrono di questa seccante patologia.
Spesso la prima visita specialistica viene posticipata rispetto all’inizio delle eruzioni cutanee per una comune credenza che l’acne passi a distanza di 1-2 anni spontaneamente e senza esiti.
Purtroppo non è sempre vero.
La prima visita in genere rivela quanto poco, malgrado tutti i mezzi di comunicazione a cui abbiamo accesso, si sappia realmente di questa patologia.
Questo post non ha scopo di illustrare tutti i trattamenti che oggi abbiamo a disposizione (e credetemi, ce ne sono veramente tanti e anche efficaci), ma piuttosto svelare i comuni errori che impediscono la guarigione più veloce e senza cicatrici. A proposito, altre informazioni utili potete trovare sul mio sito nell'articolo "Acne: miti e realtà".
La domanda più frequente che viene posta alla prima visita è “dottoressa, ma quanto tempo durerà la cura?”.
La risposta sembra scoraggiante: “Non si sa”. E’ vero, purtroppo questa malattia ha le basi genetiche, il suo andamento cronico-recidivante spesso viene scatenato da tanti fattori che il paziente non conosce. In effetti, uno degli scopi di una visita specialistica è quello di scoprire quale fattore può scatenare, peggiorare l’acne, renderla più infiammata. Di tanti fattori responsabili (alimentare, ambientale, ormonale, etc.) alcuni possono essere corretti attraverso delle terapie locali o generali, altri richiedono un cambiamento dello stile di vita da parte del paziente. Questa è la parte più difficile!
Purtroppo è così, non tutto è possibile guarire con una compressa!
La cura dell’acne potrebbe richiedere alcuni anni, ma la predisposizione resta per sempre. Ecco perché è importante capire come trattare la propria pelle tutti i giorni, ed ecco perché questo trattamento, per essere realmente efficace, deve diventare una parte integrante dello stile di vita.
Un altro ostacolo da superare è quello degli effetti collaterali della terapia.
Una delle cause di questa malattia è un’eccessiva produzione di sebo. Lo scopo della maggior parte dei trattamenti dell’acne è quello di ridurre la secrezione sebacea. Cosa ne consegue? Che la pelle diventerà più secca!
In effetti, una delle lamentele che i pazienti “esperti” (quelli che hanno fatto già un giro dei dermatologi della propria città) avanzano più frequentemente è “ho speso già un sacco di soldi per le creme di tutti i tipi e ho avuto solo secchezza e irritazione della pelle”. Non ne dubito! Era quello lo scopo della terapia: ridurre il grasso cutaneo! Certo, c’è modo e modo per arrivare allo stesso risultato, spesso l’iniziale irritazione cutanea è seguita da un progressivo miglioramento. In altri casi, gli effetti collaterali possono essere mitigati da alcuni piccoli accorgimenti.
L’unica regola valida è di non desistere alla prima irritazione e di ricontattare il medico che vi segue per apportare piccole modifiche alla terapia.
L’ultimo punto che vorrei chiarire è quello della terapia per via orale. Ci sono 3 tipi di farmaci orali che noi possiamo utilizzare nella terapia dell’acne: 1) antibiotici (in genere in casi selezionati e solo per ridurre l’infiammazione); 2) antiandrogeni (solo nei pazienti di sesso femminile) e 3) isotretinoina.
L’isotretinoina è un farmaco che ha una storia piuttosto lunga. Nato negli anni 50 è stato utilizzato per curare l’acne dall’inizio degli anni 70. Sembrava un farmaco miracoloso, ha dato una speranza ai pazienti e ha riempito di entusiasmo i medici prescrittori. E’ vero, i risultati erano molto incoraggianti, ma dopo un po’ si sono visti anche gli effetti collaterali: estrema secchezza della pelle, cheiliti severe. Per le donne in età fertile l’isotretinoina rappresenta ancor più pericoli per il suo effetto teratogenico. Quindi, dopo alcuni anni di entusiasmo, sono nati timori sia dalla parte dei medici che dalla parte dei pazienti.
Come sempre, la storia ha rivelato che gli estremi non sono mai positivi: l’utilizzo indiscriminato di isotretinoina ad alto dosaggio è pericoloso, ma anche la totale rinuncia a questa interessantissima molecola è controproducente. In effetti, l’isotretinoina combatte più di un meccanismo dell’acne, non solo riduce la secrezione del sebo, ma normalizza anche la produzione della cheratina prevenendo la formazione dei “tappi” occlusivi e forse inibisce pure la crescita del batterio responsabile P. acnes.
Da alcuni anni sono nati nuovi protocolli della cura con l’isotretinoina, in particolare è interessante cosiddetto trattamento microdosato. Personalmente lo pratico da alcuni anni con degli ottimi risultati clinici, con effetti collaterali praticamente inesistenti (eccetto una lieve secchezza delle labbra) e una crescente soddisfazione dei pazienti. E’ un trattamento che potrebbe durare anche 3 anni, ma in compenso ci permette di ottenere risultati spesso definitivi.