DERMATITE SEBORROICA QUESTA (S)CONOSCIUTA E CAPRICCIOSA
Il motivo per cui ho deciso di scrivere questo post è l’aumento delle richieste di visite per una fastidiosa “forfora” che compare tra le sopracciglia, nella regione della barba oppure sul cuoio capelluto. Ogni anno da ottobre a gennaio-febbraio la dermatite seborroica (perchè appunto di questa si tratta) diventa la condizione cutanea più diffusa, sopratutto nei pazienti di sesso maschile.
Di cosa si tratta?
La dermatite seborroica è una manifestazione cutanea piuttosto frequente che colpisce più spesso i maschi (rapporto 6:1 rispetto alle donne). Non mi fermo, questa volta, a descrivere la forma pediatrica di questa patologia: ci saranno altre occasioni.
Nell’adulto, pur non essendo una vera e propria patologia, la definirei piuttosto un fastidioso inestetismo, si presenta con delle macchie rosse ricoperte dalle squame bianche o giallognole con lieve prurito o senza nessuna sensazione soggettiva. Queste macchie possono essere localizzate all’attaccatura dei capelli, tra le sopracciglia, dietro le orecchie, alle ali del naso, sul petto, sul pube, tra le scapole.
L’andamento è piuttosto capriccioso: compare spesso nel cambio delle stagioni, ma potrebbe durare tutto l’anno, scompare al sole, ma potrebbe irritarsi ulteriormente durante l’esposizione solare acuta, si attenua con le cure dermatologiche, ma potrebbe peggiorare subito dopo la loro sospensione.
Cosa dice la scienza dermatologica a tal proposito?
Pur trattandosi di una delle condizioni dermatologiche più diffuse, la causa della dermatite seborroica tutt’ora non è conosciuta.
Tanti fattori possono essere implicati: la predisposizione genetica, l’alimentazione, lo stess psico-fisico (e chi non ce l’ha?), alcuni farmaci (per esempio, gli antiipertensivi) e patologie (per esempio, l’AIDS). Sembra che un genere di fungo, Malassezia, sia una delle concause di dermatite seborroica.
Come possiamo curare questa condizione?
Ho sbirciato sul web per vedere cosa scrivono i colleghi a proposito della gestione di dermatite seborroica. Ovviamente, la maggior parte si attiene (correttamente) ai protocolli terapeutici internazionali. E’ assolutamente indispensabile, per poter curare questa condizione, utilizzare in modo giusto quello che l’industria farmaceutica ci offre: le formulazioni antinfiammatorie non steroidee oppure antimicotiche ad uso locale, gli shampoo che riducono la desquamazione e il prurito, i cortisonici topici dell’ultima generazione (nei casi più gravi e per brevissimi periodi di tempo).
Tuttavia, quello che spesso manca, a mio parere, è l’informazione che il corretto stile di vita potrebbe essere risolutivo nella la maggior parte dei casi della dermatite seborroica.
Il fatto stesso che la maggior parte dei pazienti lamentano l’efficacia temporanea delle cure (non c’è bisogno di essere dermatologi per saperlo, basterebbe leggere numerosi e disperati post nei vari blog dedicati) mi fa pensare che bisognerebbe andare oltre l’illusione che ci sia un farmaco miracoloso che per magia vi liberi dal fastidio.
E qui arriva il punto più difficile da accettare: il successo delle cure dipende soprattutto dal paziente stesso! La corretta alimentazione, la regolare attività fisica, il riposo notturno necessario porteranno l’organismo ad avere il sistema immunitario più efficiente, la capacità di affrontare lo stress quotidiano più elevata e, di conseguenza, la reattività cutanea minore!
Per ulteriori informazioni potete come sempre contattarmi personalmente.